La riabilitazione neurocognitiva è un approccio terapeutico finalizzato a potenziare funzioni cognitive, conosciute come Funzioni Esecutive, che sono essenziali per l’apprendimento, la regolazione del comportamento ed il funzionamento quotidiano e includono:
- Attenzione
- Inibizione
- Memoria di lavoro
- Flessibilità cognitiva
- Pianificazione
- Velocità di elaborazione
NEUROPLASTICITÀ E RIABILITAZIONE
Grazie a esercizi mirati, la riabilitazione neurocognitiva stimola la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e modificarsi in risposta a nuove esperienze. Ciò porta alla neurogenerazione (rinnovamento delle cellule celebrali) di neuroni e all’aumento delle loro connessioni.
FUNZIONI ESECUTIVE E IMPATTO QUOTIDIANO:
Vediamo nel dettaglio quali sono queste funzioni riabilitate e quale è il loro impatto nella vita quotidiana:
- Memoria: La memoria è quella funzione cognitiva che ci consente di apprendere. Compito fondamentale della memoria è quello di immagazzinare informazioni e di permettere il recupero delle stesse all’occorrenza. La memoria si distingue in due componenti: la memoria a breve termine e memoria a lungo termine. La memoria a breve termine è quel magazzino in cui l’informazione transita in maniera veloce giusto il tempo necessario per portare a termine un’attività e svolge un ruolo predominate in quasi ogni attività della vita quotidiana; consente infatti di ricordare un numero di telefono, di risolvere problemi semplici di calcolo o comprendere l’articolo di giornale che stiamo leggendo. La memoria a lungo termine deve essere considerata, invece, come un deposito permanente dell’informazione; non esistono infatti limiti noti di capacità o di durata della traccia mnesica, una volta che questa sia stata trasferita in questo magazzino.
Altra componente fondamentale della memoria è la memoria di lavoro, questa è coinvolta in compiti cognitivi come il calcolo mentale, la ripetizione di parole e frasi, la decodifica della lettura e della scrittura e quindi in tutti quelli che sono i processi di apprendimento; ecco perché un suo anomalo sviluppo porta il soggetto ad avere un’acquisizione deficitaria negli apprendimenti sia scolastici che della vita quotidiana.
- Attenzione : L’attenzione è l’insieme dei meccanismi che ci consentono di selezionare gli stimoli utili e/o interessanti e di ignorare tutti gli altri che pure sono presenti nell’ambiente; questo processo viene definito “attenzione selettiva”, in quanto consiste essenzialmente in un’attività di selezione fra gli stimoli da cui siamo generalmente bombardati simultaneamente. L’attenzione selettiva viene in genere considerata il prototipo dell’attenzione volontaria, poiché è quella che viene orientata dagli scopi. Altra distinzione che può essere fatta è tra attenzione volontaria e attenzione automatica. L’attenzione volontaria sarebbe impiegata in compiti difficili e poco familiari, mentre quella automatica sarebbe sufficiente per le situazioni familiari o poco impegnative.
- Pianificazione e flessibilità cognitiva: La pianificazione è un’attività simbolica che consiste nel prefigurare una sequenza di azioni sufficiente per raggiungere un obiettivo. Le abilità di pianificazione vengono costantemente utilizzate per prendere decisioni poiché in queste circostanze è di cruciale importanza costruire una mappa mentale delle diverse possibilità, anticipare, prefigurare le conseguenze dell’adozione di una scelta rispetto ad un’altra e giungere infine alla decisione.
La flessibilità cognitiva (shifting) è definibile come la capacità di adattarsi velocemente a una nuova situazione misurando le reazioni a stimoli che cambiano in modo costante.
Tale abilità di adattamento permette all’individuo di essere autonomo e di agire attraverso un comportamento indipendente ed intenzionale. L’abilità di shifting si compone di fasi diverse che prevedono: la scomposizione del piano di azione in vari step come la definizione e la rappresentazione del problema, la formulazione di una strategia, l’organizzazione delle informazioni, il controllo del processo di soluzione e la valutazione dell’efficacia della soluzione stessa. Un deficit di pianificazione e shiftng porterà il bambino a presentare errori di perseverazione, una lentezza e una difficoltà nei processi di analisi di un testo o di un problema matematico.
- Inibizione: L’inibizione è una componente dell’intelligenza che permette di sospendere le azioni e le decisioni per un tempo sufficiente a eseguire analisi cognitive più sofisticate e complesse, che consentiranno un migliore adattamento ai cambiamenti ambientali.
- Velocità di elaborazione: La velocità di elaborazione è uno degli elementi principali del processo cognitivo, che lo rende un elemento chiave per l’apprendimento e il rendimento scolastico, intellettuale, il ragionamento e l’esperienza. La velocità di elaborazione è un’ abilità cognitiva che può essere definita come il tempo che una persona impiega per svolgere un compito mentale . È la velocità con cui una persona riceve ed elabora le informazioni, che provengono dalla vista (lettere e numeri), dall’udito (linguaggio) o dal movimento. Ovvero, la velocità di elaborazione è il tempo necessario tra la ricezione dello stimolo e l’emissione della risposta.
Avere una velocità di elaborazione lenta non significa essere meno intelligenti, ma essere meno rapidi in alcune attività come leggere, svolgere calcoli matematici, ascoltare e prendere appunti o mantenere una conversazione. Può anche interferire con le competenze esecutive, quindi una persona con l’elaborazione lenta avrà più difficoltà, o avrà bisogno di più tempo nel programmare, impostare obiettivi, prendere decisioni, iniziare attività, mantenere l’attenzione.
TRATTAMENTO: METODO BENSO
Tra i trattamenti riabilitativi, il “Metodo Benso” o “Training Cognitivo Integrato” si distingue per l’integrazione di esercizi per il potenziamento degli aspetti attentivi-esecutivi ed esercizi mirati ai sistemi modulari “sofferenti”, agendo di conseguenza anche sull’autoregolazione emotiva.
All’interno del Metodo Benso trova grande utilizzo anche la Motricità Cognitiva: un training cognitivo che prevede l’utilizzo di attività motorie per la stimolazione del sistema attentivo-esecutivo. È utilizzata principalmente in quei bambini in cui bisogna aumentare l’autoregolazione emotiva e il controllo dell’impulsività.
STRUTTURA DEL SETTING TERAPEUTICO
Le sedute, di durata di 60 minuti e frequenza settimanale, gradualmente espongono il soggetto a “stress” attentivi-esecutivi con livelli di complessità crescente. Una volta che il bambino padroneggia un esercizio, si introduce una nuova sfida per stimolare ulteriormente il sistema attentivo.
AMBITI DI APPLICAZIONE DEL TRAINING COGNITIVO INTEGRATO
Il TCI è applicabile in vari contesti, tra cui:
- Disturbi di Attenzione con o senza Iperattività (ADHD)
- Difficoltà attentive e impulsività
- Disturbi della Coordinazione Motoria
- Funzionamento cognitivo borderline
- Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
- Tutte le condizioni di disregolazione comportamentale ed emotiva.
Questa forma di riabilitazione è essenziale per supportare lo sviluppo cognitivo e il benessere complessivo dei bambini.
Dr.ssa Francesca Moro