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La Riabilitazione Neurocognitiva

La riabilitazione neurocognitiva è un approccio terapeutico finalizzato a potenziare funzioni cognitive, conosciute come  Funzioni Esecutive, che sono essenziali per l’apprendimento, la regolazione del comportamento ed il funzionamento quotidiano e includono:

NEUROPLASTICITÀ E RIABILITAZIONE

Grazie a esercizi mirati, la riabilitazione neurocognitiva stimola la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e modificarsi in risposta a nuove esperienze. Ciò porta alla neurogenerazione (rinnovamento delle cellule celebrali) di neuroni e all’aumento delle loro connessioni.

FUNZIONI ESECUTIVE E IMPATTO QUOTIDIANO:

Vediamo nel dettaglio quali sono queste funzioni riabilitate e quale è il loro impatto nella vita quotidiana:

Altra componente fondamentale della memoria è la memoria di lavoro, questa è coinvolta in compiti cognitivi come il calcolo mentale, la ripetizione di parole e frasi, la decodifica della lettura e della scrittura e quindi in tutti quelli che sono i processi di apprendimento; ecco perché un suo anomalo sviluppo porta il soggetto ad avere un’acquisizione deficitaria negli apprendimenti sia scolastici che della vita quotidiana.

La flessibilità cognitiva (shifting) è definibile come la capacità di adattarsi velocemente a una nuova situazione misurando le reazioni a stimoli che cambiano in modo costante.

Tale abilità di adattamento permette all’individuo di essere autonomo e di agire attraverso un comportamento indipendente ed intenzionale. L’abilità di shifting si compone di fasi diverse che prevedono: la scomposizione del piano di azione in vari step come la definizione e la rappresentazione del problema, la formulazione di una strategia, l’organizzazione delle informazioni, il controllo del processo di soluzione e la valutazione dell’efficacia della soluzione stessa. Un deficit di pianificazione e shiftng porterà il bambino a presentare errori di perseverazione, una lentezza e una difficoltà nei processi di analisi di un testo o di un problema matematico.

Avere una velocità di elaborazione lenta non significa essere meno intelligenti, ma essere meno rapidi in alcune attività come leggere, svolgere calcoli matematici, ascoltare e prendere appunti o mantenere una conversazione. Può anche interferire con le competenze esecutive, quindi una persona con l’elaborazione lenta avrà più difficoltà, o avrà bisogno di più tempo nel programmare, impostare obiettivi, prendere decisioni, iniziare attività, mantenere l’attenzione.

TRATTAMENTO: METODO BENSO

Tra i trattamenti riabilitativi, il “Metodo Benso” o “Training Cognitivo Integrato” si distingue per l’integrazione di esercizi  per il potenziamento degli aspetti attentivi-esecutivi ed esercizi mirati ai sistemi modulari “sofferenti”, agendo di conseguenza anche sull’autoregolazione emotiva.

All’interno del Metodo Benso trova grande utilizzo anche la Motricità Cognitiva: un training cognitivo che prevede l’utilizzo di attività motorie per la stimolazione del sistema attentivo-esecutivo. È utilizzata principalmente in quei bambini in cui bisogna aumentare l’autoregolazione emotiva e il controllo dell’impulsività.

STRUTTURA DEL SETTING TERAPEUTICO

Le sedute, di durata di 60 minuti e frequenza settimanale, gradualmente espongono il soggetto a “stress” attentivi-esecutivi con livelli di complessità crescente. Una volta che il bambino padroneggia un esercizio, si introduce una nuova sfida per stimolare ulteriormente il sistema attentivo.

AMBITI DI APPLICAZIONE DEL TRAINING COGNITIVO INTEGRATO

Il TCI è applicabile in vari contesti, tra cui:

Questa forma di riabilitazione è essenziale per supportare lo sviluppo cognitivo e il benessere complessivo dei bambini.

Dr.ssa Francesca Moro

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